Masini Daniele 3285906674



M asini ha compreso la lezione di Picasso in tutta la sua globalità: ciò si evince dal colore delle sue superficie pittoriche, dalla ricchezza materica dei piani costruiti, dal travaglio dei corpi dipinti. Di Picasso ha analizzato con lucidità la componente formativa di matrice spagnola alla quale si devono il colore carico, il gesto deciso, l'espressività violenta.
Per tale motivo dai muri dipinti con toni caldi e terrosi, attraverso i balconi barocchi segnati da linee sinuose che passano veloci dalla pietra degli stipiti al ferro delle ringhiere panciute, Masini fa emergere, portandole sotto una luce zenitale, le forme scattanti delle sue figure corpulente.
Una sorta di vento spinge le forme dall'interno verso l'esterno, sottoponendole alla luce violenta dei luoghi del Mediterraneo. I corpi, pur nella loro massiccia solidità, hanno uno scatto dinamico conferito dagli arti svolazzanti e dalle ali taglienti che fendono l'aria e la luce e cercano nello spazio indefinito della illusione pittorica un proprio equilibrio di vita.
Masini modella i corpi con energia, affrontando il supporto telare e la materia pittorica con tutto il suo essere, con le mani e con la testa, ora spingendo ora avanzando le masse del suo immaginario. Non c'è quiete nel suo mondo pittorico. Tutto, come all'interno delle viscere di un vulcano minaccioso, sembra in ebollizione. Le campiture dell'aria e della luce si legano alla materia dei corpi e questa si scioglie nel seno della grande madre, allo stesso tempo dalle acque vaporose emergono creature in formazione protese verso l'arco del cielo alla ricerca della vita che anima la materia. Lo scenario che determina il luogo della eruzione creativa non è legato alla conoscenza visiva ma appartiene al sogno della sua dimensione artistica. Rocce e acqua, argilla e nuvole, fuoco e vento...si ritrovano in un luogo apocalittico in cui le ali, i piedi, le mani che scattano dalle masse corporee sembrano volere annunziare, con il grido ed il moto, che sta germogliando una nuova vita. E' la vita dell'opera d'arte che scaturisce dalla pietra, che nasce dalla materia e si lascia rivelare dalla luce.
Siracusa, 20 gennaio 1991
Paolo Giansiracusa
(Ordinario di storia dell'arte all'Accademia di Catania - Membro del Consiglio Regionale dei Beni Culturali e Ambientali, Palermo)
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