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Masini Daniele 3285906674

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Masini Daniele

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Questi improbabili cavalieri di morte e di guerra che Masini dipinge da qualche anno, sembrano sopportare I' intrusione di un evento fantastico che si manifesta probabilmente nel momento stesso del loro apparire. Voglio dire di avere I' impressione che Masini, a mano a mano le sue immagini prendono forma, si addentri in un processo inevitabile di deformazione e di trasfigurazione del punto di partenza, cosi che i suoi personaggi tradiscono, suo malgrado, i rigidi rinvii alla verosimiglianza e al credibile. La sua è certamente una operazione fitta di citazioni e di ammiccamenti letterari ma è anche una operazione dì fantasia che si manifesta sul terreno della pittura, quindi in una condizione di estasi che appartiene alla verità della situazione creativa.Affannarsi e chiedere da dove provengano questi personaggi e chi o che cosa essi rappresentino, è in effetti una operazione del tutto inutile e forse perfino fuorviante.Questo mondo cupo e tenebroso reclama infatti il diritto all' apparizione ed alla contemplazione e certo anche alla riflessione nel momento stesso in cui si pone davanti agli occhi del riguardante, nel momento cioé della sua esistenza inevitabile.Volerlo ricacciare indietro con argomentazioni logiche e razionali appare solo un atteggiamento di difesa dell' orizzontalità piatta del nostro quotidiano e non serve molto dal momento che esso ormai esiste e seppure in maniera disturbante, si esibisce anzi con connotazioni perfino estetiche, sapienti ed accattivanti addirittura, possedendo tutti gli elementi aurei della buona pittura.Qual' è allora il senso di questa apparizione, il significato dell' operazione figurale di Masini ?Proprio quello più ovvio del disvelamento inatteso e conturbante di una immaginazione prima sepolta nell' ombra della nostra paura, luogo magnetico di concentrazioni, convulsioni e ribellioni, nel quale finalmente appare possibile l'impossibile.
Certo questi combattimenti, queste armature, questi occhi monocoli ed inquietanti, questi cavalli bardati di ferro, hanno anche valore metaforico e forse simbolico. Nonostante tali connotati, tuttavia, sarebbe un errore leggere in chiave letteraria queste opere di Masini. Più corretto mi pare ritenere che si tratti di incursioni all' interno del silenzio e della morte e, come tali, capaci di solcare in tutte le direzioni, di ferire con segni laceranti e dolorosi le apparenze credibili della realtà. Masini fronteggia questi eventi visivi con la sapienza di un antico maestro perché forse questo è il solo mezzo di difesa che egli possiede contro aggressioni che sono certo anche di natura emotiva.Ci si accorge d' un tratto, allora, che queste immagini ci appartengono più di quanto si possa ritenere a prima vista e tale rispecchiamento è un risultato che conferisce ai lavori di Masini le connotazioni dell' arte: quella misteriosa apparizione, cioè, che si nasconde dentro il terreno accidentato della coscienza di ciascuno di noi. Masini non fa altro che manifestarla

Enzo di Martino

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